Una di famiglia by Freida McFadden

Una di famiglia by Freida McFadden

autore:Freida McFadden [McFadden, Freida]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2023-05-10T22:00:00+00:00


TRENTADUE

Non riesco a dormire.

Sono trascorsi tre giorni da quando sono stata quasi arrestata al supermercato. Non so come comportarmi. Nina è abbastanza gentile. Forse crede che abbia imparato la lezione su chi comanda in questa casa e, sempre forse, non sta cercando di rimandarmi in prigione.

Ma non è questa la ragione per cui mi sto rigirando nel letto.

Il fatto è che non smetto di pensare a Andrew. Alla nostra notte insieme. Alle sensazioni che mi travolgono quando sono con lui. E almeno finché Nina non ha fatto esplodere la bomba riguardo il mio passato, sono sicura che anche lui provava le stesse cose.

Ora, però, non più. Adesso non mi ritiene altro che una comune criminale.

Scalcio le coperte per scoprire le gambe. Si soffoca dal caldo anche di notte nella mia stanza. Se solo potessi aprire quella stupida finestra. Ma dubito che Nina cercherà di farmi sentire più a mio agio.

Alla fine, mi decido a scendere in cucina. Ho sempre il mini-frigo in camera, ma è troppo piccolo per metterci qualcosa da mangiare. All’interno, ci sono ancora le tre bottigliette d’acqua che mi ha lasciato Nina.

Mentre mi trascino lungo il corridoio, vedo la luce della veranda sul retro accesa. Aggrottando la fronte mi avvicino alla porta. Ecco perché è accesa. Là fuori c’è qualcuno.

È Andrew.

Seduto da solo, sta bevendo una bottiglia di birra.

Apro la porta, cercando di non fare rumore. Lui mi guarda sorpreso, non dice nulla e beve un altro sorso.

«Ehi», sussurro.

«Ehi».

Intreccio le mani. «Posso sedermi?»

«Certo. Accomodati».

Cammino sulle assi fredde della veranda e mi siedo accanto a lui. Mi andrebbe proprio di bere una birra.

Lui non mi guarda e continua a fissare il grande giardino, sorseggiando dalla bottiglia.

«Vorrei spiegarti». Mi schiarisco la voce. «Vorrei farti capire perché non ti ho detto…».

«Non devi spiegarmi niente». Mi lancia una brevissima occhiata prima di tornare a fissare la sua birra. «È abbastanza ovvio perché non me lo hai detto».

«Volevo farlo». Non è vero. Non ne avevo nessuna intenzione. Avrei preferito che non lo sapesse mai, anche se era irrealistico. «Comunque, mi dispiace».

Fa roteare la birra nella bottiglia. «Cos’hai fatto per finire in prigione?».

Dio, cosa darei per avere anche io una birra. Sto per aprire bocca, anche se non so esattamente cosa dirgli, ma lui mi precede.

«Anzi, no. Lascia perdere. Non voglio sapere niente. Non mi riguarda».

Mi mordicchio il labbro. «Senti, mi dispiace non avertene parlato. Volevo solo lasciarmi il passato alle spalle. Non avevo cattive intenzioni».

«Sì…».

Abbasso lo sguardo sulle mani in grembo. «E poi… ero imbarazzata. Non volevo che perdessi stima di me. La tua considerazione è molto importante per me».

Si volta a guardarmi. La fioca luce della veranda scintilla nei suoi occhi dolci. «Millie…».

«Volevo anche che tu sapessi…». Prendo un profondo respiro. «Sono stata molto bene l’altra sera. Uno dei momenti più belli che abbia mai trascorso. E questo grazie a te. Perciò, qualunque cosa accada, grazie. Ecco… volevo dirti solo questo».

Si fa serio. «Anche io sono stato bene. Non mi sentivo tanto felice da…». Si pizzica il naso. «Da un po’. Non me ne ero nemmeno reso conto».



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